A un politico che torna dopo sette anni viene subito da chiedere cosa abbia fatto nel frattempo? Di sicuro non è «andato a letto presto» come Robert De Niro in “C’era una volta in America”.
«Certo che no, sono andato a dirigere la Scuola di Affari internazionali dell’Università Sciences Po di Parigi. Ma ho continuato a seguire le vicende italiane. Peraltro ho ricominciato a fare la campagna elettorale nello scorso settembre proprio a casa mia in Toscana. Ho ritenuto importante dare il mio contributo quando si è avvertito il pericolo che, alle Regionali, la Toscana potesse scegliere la leghista Susanna Ceccardi, una che veniva dal mio territorio. Io sono cresciuto fra Pisa e San Giuliano, lei è di Cascina. È stato un piccolo contributo, il mio, ma in politica conta anche la somma di piccoli impegni».
Nel frattempo era stato invisibile.
«Dall’estero le cose si vedono meglio. Questi sette anni passati insieme con i giovani di tutto il mondo mi hanno aperto gli occhi su alcune necessità. Alla fine posso sintetizzarle con tre titoli: i giovani, la questione femminile, la